pa Allergia al sole: che cos'è e come intervenire

Allergia al sole, questa sconosciuta!

Allergia al sole, questa sconosciuta!

allergia al sole

Strano ma vero, l’allergia al sole esiste e non per tutti l’arrivo dell’estate è sinonimo di momenti spensierati al mare, in montagna o all’aria aperta. Scopri di più su questo disturbo nel nostro articolo.

Quali sono le allergie al sole più frequenti?

Le tipologie di allergia al sole più diffuse sono quattro, ovvero:

  • dermatite polimorfa solare: è il secondo disturbo a carico della pelle provocato dal sole dopo le scottature solari. Le donne risultano più colpite degli uomini. L’esposizione graduale e ripetuta al sole durante la primavera e l’estate può far diminuire la sensibilità alla luce solare. Tuttavia la sintomatologia tende a ripresentarsi all’arrivo della primavera seguente;
  • dermatite polimorfa solare ereditaria: è caratterizzata da sintomi di solito più intensi di quelli della forma non ereditaria della malattia e che spesso iniziano più precocemente, durante l’infanzia o l’adolescenza;
  • dermatite fotoallergica: forma di allergia al sole scatenata dall’effetto della luce solare mediante l’interazione con una sostanza chimica o un farmaco assunti o applicati sulla pelle;
  • orticaria solare: si manifesta con la comparsa dell’orticaria sulla pelle esposta al sole. Rara, colpisce più spesso donne giovani.

Le cause alla base di questo disturbo non sono ancora del tutto conosciute: il sistema immunitario riconosce alcuni componenti della pelle alterata dal sole come “estranei” e l’organismo attiva le difese immunitarie contro di essi. In alcuni casi l’allergia è innescata da fattori esterni, come l’assunzione di alcuni farmaci o l’utilizzo di determinati prodotti chimici (creme, creme solari, profumi) che possono rendere la pelle più sensibile al sole. Un ruolo importante sembra essere giocato da specifici tratti ereditari.

Come prevenire l’allergia al sole?

Per prevenire questo tipo di allergia bisogna tenere presenti una serie di accorgimenti, ovvero:

  • limitare la permanenza al sole ed evitare le ore più calde, tra le 10 e le 16;
  • evitare i cosiddetti “bagni di sole”, ovvero l’esposizione improvvisa a molta luce solare. In molte persone i sintomi compaiono proprio perché l’esposizione al sole non è stata graduale: aumentare gradualmente la quantità di tempo trascorso all’aria aperta, al contrario, dà modo alle cellule della pelle di adattarsi;
  • indossare occhiali da sole e indumenti protettivi;
  • non ricorrere alla protezione solare con creme contenenti filtri chimici perché sono questi che spesso inducono la fotosensibilità.

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