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Alcuni luoghi comuni affermano che l’esposizione al sole aiuti a combattere l’acne. Niente di più falso! Scopri in questo articolo i miti e le verità sulla correlazione tra il sole e l’acne.
L’acne è una patologia cronica infiammatoria della cute che interessa il follicolo pilifero e le ghiandole sebacee. Si può manifestare su viso, spalle, collo, schiena e avambracci. I meccanismi principali che stanno alla sua base sono tre:
In pratica, l’accumulo di sebo e cellule cutanee nel follicolo crea una sorta di “tappo” che impedisce al secreto oleoso di defluire all’esterno e crea un terreno favorevole alla crescita batterica. Si formano così comedoni (più noti come punti neri), papule arrossate e pustole (o brufoli). E quando questo processo si estende in profondità, nei pazienti con acne moderata o grave, si presentano in aggiunta noduli e cisti infiammate che possono lasciare cicatrici permanenti sulla pelle.
Sì, avete letto bene. I raggi solari, diversamente da quanto si crede, accentuano i processi infiammatori alla base dell’acne. Il falso mito che, però, vuole il sole come deterrente per l’acne, porta moltissimi pazienti acneici a sospendere le cure dermatologiche previste. Dopo le vacanze, dunque, i pazienti si ritrovano a dover combattere contro un peggioramento della pelle. L’abbronzatura, infatti, camuffa le imperfezioni dell’epidermide che ci sembra meno unta e più uniforme alla vista.
L’acne è uno dei problemi della pelle più diffusi: circa 8 persone su 10 ne soffrono. Non è vero, dunque, che il sole e l’acqua di mare siano cure naturali per questo instetismo, come spiega Fabio Ayala, direttore della Dermatologia Clinica all’Università di Napoli Federico II:
Si tratta di una mezza verità. Da un lato, se l’esposizione è moderata e graduale, i raggi ultravioletti esercitano una blanda azione antinfiammatoria e possono attenuare l’untuosità della cute. L’abbronzatura, poi, dona un colorito più uniforme; rendendo meno evidenti imperfezioni e cicatrici lasciate dall’acne e alleviando anche l’impatto estetico-psicologico per chi ne soffre. E l’acqua, dal canto suo, può avere azione detergente e antibatterica.
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