Cos'è la medicina del sonno?

La Medicina del sonno e i Centri del sonno, analizzano e curano le alterazioni del ritmo sonno-veglia.


La Medicina del sonno è una disciplina che negli ultimi anni ha subito un netto incremento di interesse sia da parte di varie categorie specialistiche mediche sia da parte di diversi operatori nell’ambito della prevenzione nel settore sanitario.

Il neurologo clinico, il neurofisiologo, il cardiologo, lo pneumologo, così come l’otorinolaringoiatra, l’endocrinologo e l’internista, quotidianamente possono trovarsi a dover affrontare situazioni in cui è necessaria una conoscenza dei disturbi sonno correlati, delle potenzialità diagnostiche strumentali e dei diversi provvedimenti terapeutici farmacologici o non-farmacologici.

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Perchè il sonno è tanto importante?

E’ un fenomeno che ci riguarda tutti e occupa buona parte della nostra vita.

Dormire male, come ognuno sa, pregiudica anche la vita da svegli.

A volte con possibilità di distrazioni ed incidenti, oppure, a lungo andare, determinando alterazioni e malattie nel nostro corpo.


I disturbi del sonno: quali sono e come riconoscerli

Non esiste un solo disturbo del sonno; al contrario ve ne sono differenti e ognuno con diverse caratteristiche. I principali disturbi del sonno sono:

  • Insonnia: è il disturbo del sonno più frequente. Questo disturbo comporta difficoltà ad addormentarsi oppure nell’avere un sonno agitato. L’insonnia può dipendere da vari fattori quali stress, problematiche di salute, depressione o ansia, assunzione di particolari farmaci o di bevande ricche in caffeina. È una problematica che può essere superata nei casi più semplici agendo sull’implementazione dell’igiene del sonno e sulle modifiche delle abitudini di vita. Tutte queste strategie mirano al rilassamento del corpo così da favorire l’addormentamento e quindi un sonno migliore.
  • Apnea notturna: rappresenta un disturbo del sonno molto frequente, durante il quale avviene una temporanea e ciclica interruzione della respirazione che porta al risveglio. Chi è affetto da OSAS (Sindrome delle apnee ostruttive del sonno), accuserà stanchezza mattutina, nervosismo, sbalzi d’umore o addirittura depressione. È possibile controllarla attraverso specifiche terapie mediche che possono effettuarsi anche a casa.
  • Sindrome delle gambe senza riposo (RLS): tale disturbo determina un forte desiderio di muovere gambe o braccia durante il sonno. È causato da formicolio e dolore.
  • Narcolessia: tale disturbo è causato da un’alterazione neurologica che determina uno squilibrio del meccanismo di regolazione sonno-veglia. Questo disturbo, induce eccessiva sonnolenza diurna e quindi rappresenta un rischio per la salute. Chi ne soffre potrebbe addormentarsi in qualunque momento della giornata. Non esiste una cura ma è possibile tenere questo disturbo sotto controllo mediante diversi trattamenti.
  • Bruxismo: è un disturbo del sonno che consiste nel serrare e digrignare involontariamente i denti durante il sonno. Si tratta quindi si una serie di movimenti involontari ritmici e spasmodici della mandibola causati per lo più da situazioni psichiche particolari (tensioni emotive, frustrazioni, stati di ansia ecc.). Il bruxismo può a sua volta essere causa di malocclusione dentale.
  • Epilessia notturna

APERITIVO CULTURALE

Un viaggio alla scoperta della Medicina del Sonno

presso il Circolo Antico Tiro a Volo
Via E. Vajna, 21 - 00197 ROMA

Di seguito il calendario
dei prossimi appuntamenti


MARTEDI 6 SETTEMBRE 2022
Dalle Ore 18.15

"SONNO & RESPIRO"

intervento del nostro Pneumologo:
Dottoressa Rita Le Donne


MARTEDI 4 OTTOBRE 2022
Dalle Ore 18.15

"SONNO & BOCCA"

intervento del nostri Odontoiatri Gnatologi:
Dott.ssa Deborah Meleo
Dott. Iacopo Scarozza


MARTEDI 8 NOVEMBRE 2022
Dalle Ore 18.15

"SONNO & RUSSAMENTO"

intervento del nostro Otorinolaringoiatra:
Dott. Davide Leonardo


MARTEDI 6 DICEMBRE 2022
Dalle Ore 18.15

"SONNO & MENTE"

intervento del nostro
Responsabile della Medicina del Sonno
Professor Andrea Romigi

 
Poligrafia Senza EEG

La polisonnografia è una tipologia di esame che si esegue durante la notte mentre il paziente dorme e permette lo studio dei disturbi del sonno sia di tipo neurologico che cardio respiratorio. E’ un esame sicuro, non invasivo (niente che buca), molto affidabile come risultati.

Attualmente con il termine polisonnografia si intende un ventaglio di esami diversi tra loro, è bene, pertanto, fare un po' di chiarezza.

Panoramica degli esami disponibili

Innanzitutto la massima parte degli esami viene ora effettuata in regime domiciliare perché è una situazione più familiare per il paziente e di certo psicologicamente meno impegnativa rispetto al regime di ricovero. Quest’ultimo è utilizzato per casi selezionati.

Prima di andare avanti dobbiamo fare una premessa: non si è ancora trovato un accordo definitivo sulla denominazione precisa di questi nuovi esami e ciò deriva in massima parte dalla velocità con cui si è passati dalla polisonnografia originale (con ricovero) ad esami che seppur non uguali vanno ad indagare comunque ciò che succede durante il sonno, con la differenza che non lo valutano in tutti i suoi aspetti.

Vediamo quali sono gli esami domiciliari disponibili in ordine decrescente di complessità:

  • Polisonnografia completa con elettroencefalogramma (EEG) (studia sia il sonno che l’attività cardio respiratoria): questo è l’esame gold standard, il problema è dato dalla maggiore complessità e dal relativo maggiore costo. Solo questo tipo di esame è quello che avrebbe diritto ad essere appellato con il solo termine di polisonnografia (senza altre specifiche).
  • Polisonnografia cardio respiratoria a otto o sette o sei canali (denominata anche poligrafia cardiorespiratoria o monitoraggio cardiorespiratorio). Poiché mancano gli elettrodi per l’elettroencefalogramma non possono essere valutate eventuali anomalie della componente neurologica del sonno. Questo tipo di esame è quello correntemente utilizzato per i pazienti che soffrono di russamento ed Apnee Durante Il Sonno (OSAS = obstructive sleep apnea syndrome).
  • Polisonnografia con minor canali, oppure l’utilizzo di un ossimetro, seppur più gestibili sono troppo limitati per una corretta diagnosi, possono essere utilizzati come screening iniziale a cui far seguire, in caso di positività, una polisonnografia cardiorespiratoria oppure anche quella completa di EEG.
  • Polisonnografia di controllo della terapia ventilatoria (CPAP) delle Apnee Durante Il Sonno (OSAS). Questo esame può essere attuato sia in modalità completa o solo cardiorespiratoria anche con pochi canali.

A chi posso rivolgermi per una polisonnografia?

E’ evidente che questo esame deve essere attuato all’interno di un Percorso Diagnostico e Terapeutico ben preciso. In realtà prima di concentrarsi sulla polisonnografia è bene scegliere un Centro in cui vi siano Medici esperti in Medicina del Sonno, saranno loro a scegliere il tipo di esame da attuare, saranno sempre loro i responsabili della refertazione e con loro scegliere il tipo di terapia da adottare.

Per inciso: il Ministero Della Salute ha normato sia la Diagnosi che le Terapie per questa patologia ed è bene che ci si attenga a quanto previsto dalla normativa in quanto si basa sulle conoscenze scientifiche più attuali e valide.

Quando dovremmo pensare che è ora di sottoporsi ad una polisonnografia?

Per semplificare possiamo dire che la decisione poggia su queste situazioni più frequenti:

  • Problemi di russamento ed eventuali apnee durante il sonno
  • Sonno non ristoratore (che può essere causato sia dalle apnee che da altri problemi più complessi)
  • Movimenti anomali di una certa entità che accadono prima di addormentarsi o durante il sonno

Come abbiamo già detto, sarà il Medico Esperto In Medicina Del Sonno a decidere che tipo di polisonnografia prescrivere: completa di EEG o solo cardiorespiratoria.

Polisonnografia: come si svolge

Qualunque sia il tipo di esame scelto, sia neurologico o cardiorespiratorio, è bene che il paziente mantenga le normali abitudini quotidiane: ora in cui si corica, alimentazione e le eventuali terapie farmacologiche. Durante la notte assumerà la posizione che preferisce.

Nel caso di polisonnografia cardiorespiratoria (o monitoraggio o poligrafia) che viene richiesta per i problemi del russamento ed apnee, in pratica per quella patologia che va sotto il nome di OSAS (Ostructive Sleep Apnea Syndrome) il paziente indosserà:

  • una fascia addominale per rilevare i movimenti di espansione dell’addome
  • una fascia toracica per rilevare i movimenti di espansione de torace
  • una cannula nasale (tipo occhialini per l’ossigeno) per rilevare il flusso respiratorio
  • un pulsossimetro, posizionato su un dito della mano, per rilevare il livello di ossigeno e contemporaneamente la frequenza cardiaca
  • un sensore per rilevare il russamento
  • un sensore per rilevare la posizione durante il sonno

L’esame deve essere ripetuto se il numero di ore di sonno è inferiore a 4 oppure se qualche sensore, staccandosi, non ha permesso una corretta registrazione.

Nel caso di polisonnografia neurologica (o completa) che viene richiesta per individuare alterazioni della struttura del sonno, epilessia notturna, parasonnie, insonnia, disturbi della fase REM, attacchi di panico notturni, risvegli confusionali, sonnambulismo, narcolessia, sindrome delle gambe senza riposo, bruxismo e molti altri disturbi neurologici, il paziente indosserà sia i sensori della cardiorespiratoria, che in aggiunta:

  • elettrodi su punti specifici della pelle della testa per l’elettro encefalogramma (EEG)
  • elettrodi per lo studio dei movimenti degli occhi (EOG), sulla tempia vicino l’occhio
  • elettrodi sul muscolo mentoniero EMG chin
  • elettrodi sul muscolo tibiale EMG tib
  • eventuale elettrodo per elettrocardiogramma (ECG)

Come interpretare i valori della polisonnografia cardiorespiratoria

L’interpretazione dei valori ha subito una enorme evoluzione: inizialmente si utilizzava solo l’indice AHI, ovvero il numero delle apnee ed ipopnee che accadevano ogni ora. Questa era la classificazione:

  • AHI inferiore a 5 = normale
  • AHI tra 5 e 14 = osas lieve
  • AHI tra 15 e 29 = osas moderato
  • AHI sopra 30 = osas grave

In realtà si è compreso che questa classificazione non rispondeva affatto alle numerose variabili presentate dai pazienti e pertanto questo indice viene ora incrociato con tanti altri parametri quali la durata delle apnee, il livello di ossigenazione, quanto tempo in totale il paziente rimane a livelli bassi di ossigeno, in che posizione avvengono le apnee (in posizione supina o anche di lato).

Solo la valutazione complessiva di tutti i parametri può definire la reale situazione e scala di gravità.

Apnee notturne (OSAS), cosa sono?

Le apnee notturne rientrano tra i disturbi legati alla respirazione durante il sonno e si distinguono in apnee da sonno centrale e apnee da sonno ostruttive.

Le apnee da sonno centrale sono caratterizzate da alterazioni del respiro che non implicano un’ostruzione delle vie aeree e si possono manifestare in pazienti affetti da scompenso cardiaco congestizio, lesioni a livello centrale, distrofia muscolare, sclerosi laterale amiotrofica (SLA).

Invece, le apnee da sonno ostruttive, riguardano la chiusura parziale o totale delle vie aeree che ha come conseguenza un’interruzione del respiro per una durata che va da 10 secondi a più di un minuto.

Come conseguenza si avrà una riduzione di ossigeno nel sangue e un sonno non ristoratore e quindi la sonnolenza diurna. In questo articolo prenderemo in considerazione 6 semplici rimedi per le apnee notturne.

6 rimedi per risolvere il disturbo delle apnee notturne:

Tra le terapie per trattare il disturbo delle apnee notturne vi rientrano la Pressione Positiva Continua Delle vie aeree (CPAP) o dispositivi orali definiti dental/oral appliance.

Per questi individui imparare la terapia posizionale significherebbe poter ridurre le pressioni di CPAP efficaci a risolvere il disturbo delle apnee notturne o ridurre l’entità di riassestamento determinata dal dental/oral appliance.

Tali rimedi possono aiutare tutti coloro che sono colpiti dal disturbo delle apnee notturne per la posizione assunta durante la notte, costringendo il paziente a dormire “di fianco” in quanto rendono non confortevole dormire in posizione supina a “pancia in su”. Tuttavia, la terapia posizionale ha dei limiti e diversi studi hanno dimostrato la sua efficacia solo per alcuni individui.

I rimedi:

  1. Palline da tennis: Tale rimedio tradizionale per risolvere il disturbo delle apnee notturne consiste nel cucire una tasca nella zona interscapolare di una maglietta intima aderente in cui inserire una o più palline da tennis. In alternativa è possibile cucire o attaccare un calzino, pieno di palline da tennis o un grosso oggetto rotondo duro (come un pezzo di legno), a livello interscapolare della parte posteriore della maglia del pigiama. Questi accorgimenti rendono non confortevole dormire in posizione supina ed il soggetto generalmente tenderà a dormire su un fianco.
  2. T-shirt: La maglietta intima pensata per risolvere il disturbo delle apnee notturne è caratterizzata da 3 o 4 cilindri inseriti sulla parte posteriore.
  3. Zaino: Un largo zaino può essere riempito con cuscini o con un pallone da calcio e indossato prima di andare a letto. Tale strategia contribuirebbe a risolvere il disturbo delle apnee notturne, impedendo al paziente di rigirarsi nel letto e di assumere la posizione supina.
  4. Cuscino per il corpo: Un cucino per il corpo si posiziona longitudinalmente lungo la propria schiena prevenendo il rotolamento nel sonno ed il riposizionamento in posizione supina.
  5. Allarme posizionale: L’allarme posizionale si attiva nel momento in cui ci si muove nel sonno dalla posizione di fianco alla posizione supina. L’iniziale risveglio causato da tale allarme andrà a diminuire con l’allenamento.
  6. Terapia comportamentale: Una particolare attenzione al proprio comportamento prima di andare a dormire è una componente importante della terapia posizionale. Bisognerebbe evitare alcool, tabacco e farmaci per dormire benzodiazepinici, salvo diversa prescrizione del proprio medico curante. Tali condizioni infatti tendono ad aggravare l’intensità e la durata delle apnee notturne durante il sonno.
 
 
 

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