Il Tiziano Headache Center è un Centro Cefalee che offre un approccio multidisciplinare alla diagnosi e al trattamento delle cefalee e delle nevralgie craniche. La cefalea (mal di testa) ricorrente è tra le prime cause di disabilità tra le patologie conosciute e affligge tra il 10 ed il 20% della popolazione mondiale (WHO, GBD, Lancet 2022). Una gestione efficace della cefalea ricorrente poggia sulla combinazione interdisciplinare di approcci di profilassi che includono terapie farmacologiche, fisiche, ormonali, comportamentali e aderenza a determinati stili di vita.
Il responsabile del Tiziano Headache Center, il dott. Armando Perrotta, neurologo-ricercatore con pluridecennale esperienza nel campo delle cefalee, nevralgie e dolore, si avvale di un qualificato gruppo di professionisti per la realizzazione di percorsi diagnostici e terapeutici personalizzati.Il raggiungimento del successo terapeutico nella gestione delle cefalee ricorrenti e delle nevralgie nasce da una corretta diagnosi neurologica circa il tipo di cefalea o nevralgia e prosegue con una conseguente appropriatezza della terapia che include anche l’identificazione e trattamento di eventuali comorbidità che influiscono negativamente sulla gravità della cefalea o della nevralgia.
Il Tiziano Headache Center crede fortemente nell’efficacia delle sinergie tra approcci terapeutici complementari e sostiene una interazione multidisciplinare che coinvolge il fisiatra, l’odontoiatra ed il fisioterapista per la gestione delle concomitanti disfunzioni muscoloscheletriche cranio-cervicali; l’endocrinologo per la gestione delle disfunzioni ormonali e la correzione dell’eccesso ponderale; il nutrizionista per un corretto comportamento alimentare; il cardiologo, l’oftalmologo, l’otorinolaringoiatra per la corretta identificazione e gestione delle forme secondarie ad altre patologie d’organo.CENTRO CEFALEE / TIZIANO HEADACHE CENTER
La cefalea (mal di testa) è una esperienza dolorosa che ha sperimentato almeno una volta la quasi totalità della popolazione generale. Nella maggior parte dei casi, chi ne soffre accusa sporadici eventi facilmente gestibili e con scarse necessità terapeutiche. Al contrario, la cefalea ricorrente affligge fino al 20 % della popolazione generale configurando una condizione di malattia con elevato impatto nella vita quotidiana lavorativa, familiare e sociale.
La più comune forma di cefalea disabilitante è l’emicrania, che colpisce > 20% della popolazione femminile e del 10 % di quella maschile fin dall’età adolescenziale.Tra il 4 ed il 10% della popolazione generale soffre di forme croniche di cefalea, nelle quali il mal di testa è presente in almeno la metà dei giorni del mese ed in molti casi si associa ad un elevato e spesso sempre meno efficace utilizzo di farmaci sintomatici
Un appropriato percorso terapeutico è in grado di migliorare notevolmente il peso che la cefalea cronica determina nella vita di chi ne è affetto e nella maggior parte dei casi consente il ritorno ad una forma episodica e spesso sporadica.Nella pratica clinica è molto comune che i pazienti affetti da cefalea, in particolare emicrania e cefalea di tipo tensivo, possano riferire dolore al collo in concomitanza (prima, durante o dopo) la classica ed usuale cefalea.
I meccanismi fisiopatologici della cefalea primaria (emicrania o cefalea di tipo tensivo) potrebbero essere efficaci nell'attivare le vie anatomiche del dolore cervicale che diventa quindi parte della cefalea stessa. Tuttavia, chi soffre di emicrania o cefalea di tipo tensivo ha anche più probabilità di avere una concomitante disfunzione muscoloscheletrica cranio-cervicale. Tale disfunzione muscolo-scheletrica, può essere considerata sia come fattore scatenante di un attacco di emicrania che come fattore di rischio per la cronicità dell’emicrania stessa o della cefalea di tipo tensivo. Un corretto inquadramento diagnostico di eventuali disfunzioni muscolari e articolari in sede cranio-cervicale ed il loro trattamento fisico possono ampiamente incrementare le possibilità di successo terapeutico.Sul sesso femminile grava una maggiore prevalenza di emicrania, la cefalea a maggior grado di disabilità nella popolazione tra i 20 ed i 50 anni. Questa prevalenza è anche giustificata dal ruolo che i cambiamenti ormonali, il menarca, la menopausa, la ciclicità mensile, hanno sulla frequenza, gravità, durata ed in ultima analisi sul peso che l’emicrania esercita nella vita familiare, sociale e lavorativa delle donne.
Una corretta gestione di dismenorrea, menorragia, sindrome dell’ovaio policistico posso molto contribuire al successo di un percorso terapeutico per emicrania correlata al ciclo mestruale.