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Torniamo continuamente sull’importanza della prevenzione in medicina. In due articoli precedenti su questo blog abbiamo visto da vicino quelli che sono i grossi rischi per la nostra pelle, concentrandoci sul nemico principale: il melanoma.
Dopo aver analizzato rischi e prevenzione primaria (trovi qui gli articoli), parliamo oggi della prevenzione secondaria per il melanoma cutaneo, una patologia che deriva dalla trasformazione tumorale dei melanociti.
La prevenzione secondaria
La maggior parte dei nevi non è pericolosa, ma bisogna tenere d’occhio quelli che presentano qualche elemento che li distingue dagli altri generici. La prevenzione secondaria mira alla diagnosi tempestiva di lesioni sospette o neoplastiche mediante controlli dermatologici periodici con l’ausilio della dermatoscopia.
La dermatoscopia – conosciuta anche come dermatoscopia ad epiluminiscenza, dermoscopia o nevoscopia – é una tecnica dermatologica non invasiva che permette di:
Si ricorre all’utilizzo di due strumenti:
dotato di una lente di ingrandimento di 10-20 volte e di una luce che consente l’illuminazione della superficie cutanea da esaminare.
permette non solo la visualizzazione sul monitor delle lesioni esaminate, ma anche vari tipi di elaborazione dell’immagine, l’archiviazione della stessa ed il confronto a distanza di tempo in occasione delle successive visite.
Come funziona?
La parte ottica dello strumento viene appoggiata direttamente sull’area cutanea da esaminare, previa applicazione di una goccia di liquido incolore (olio minerale, gel da ecografia etc.). Questo permette di annullare il potere riflettente dello strato corneo dell’epidermide, riuscendo così a visualizzare gli aspetti morfologici propri della lesione sui quali verrà poi effettuata una diagnosi più accurata.
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